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A tutti i soci, sostenitori e amici
di “Il sogno di Tsige”
Accompagniamo i nostri più calorosi auguri di una serena Pasqua a voi e ai vostri cari con alcuni aggiornamenti sulla situazione in Etiopia e sul nostro operato.
Il prossimo viaggio di alcuni di noi ad Adwa (4/25 aprile) consentirà di fornire informazioni, dati e un’immagine più diretta della realtà.
Ve ne renderemo partecipi sia nella relazione che i volontari faranno nell’Assemblea ordinaria dei soci che si terrà il prossimo 10 maggio presso la sala dello Spi CGIL di Ivrea (17,00-20,00) sia mediante lettera.

Il nostro fondamentale obiettivo di questi ultimi tre anni è stato quello di contribuire a modificare la terribile situazione causata da due anni di guerra, una guerra che non ha fatto notizia nonostante gli 800.000 morti, gli stupri documentati anche da Amnesty International (si parla di 120.000 tra donne e bambine), 2 milioni e duecentomila rifugiati interni ed esterni, 5 milioni e cinquecentomila persone con necessità di aiuti alimentari su una popolazione totale di 7 milioni. Stiamo parlando del conflitto in Tigray, la regione etiope in cui la nostra Associazione opera ormai dal 2005 in collaborazione con una realtà locale, il The Gobezie Goshu Project, fondato in Adwa dalla signora Tsige Roman che purtroppo è deceduta nel mese di dicembre del 2022 e che, malata, da due anni era senza medicine proprio a causa del conflitto. Dopo la tregua di fine marzo 2022 più volte violata da bombardamenti aerei e scontri a terra, seguita poi dalla ripresa del conflitto a fine agosto, si è giunti finalmente il 2 novembre 2022 alla firma di un accordo di pace tra i due principali contendenti: governo federale etiope e governo regionale tigrino.

Ma il ritorno alla normalità è tuttora una chimera poiché alle conseguenze devastanti della guerra si sono uniti gli effetti della crisi climatica che ha colpito tutto il Corno d’Africa: prolungata siccità, moria di bestiame, carenza di sementi, invasione delle locuste. Tali effetti “tra la fine del 2023 e l'inizio di quest'anno, hanno causato la perdita della metà dei raccolti: da 1,32 milioni di ettari disponibili a 660 mila”. Se la stagione delle piogge tarderà ancora, la situazione potrebbe precipitare ulteriormente colpendo altri milioni di persone.

Il calo della produzione alimentare ha inoltre fatto schizzare alle stelle i prezzi dei generi alimentari, ai livelli più alti degli ultimi 5 anni. La conseguenza è che milioni di persone non possono più permettersi l'acquisto dei beni alimentari di base e la gran parte degli agricoltori non ha più nulla. "La situazione nel Tigray sta
precipitando. - ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - Oltre 1 persona su 3 è alla fame, senza un aumento immediato e massiccio degli aiuti internazionali, molte altre persone rischiano di morire nei prossimi mesi". (Fonte sito Oxfam Italia org., 8/02/2024)  
Inoltre, sempre nel nord dell’Etiopia, permane una situazione di guerra in alcune aree della regione Amhara, confinante con il Tigray: ciò ha provocato la fuga di oltre 1,55 milioni di persone che, unite alla stremata popolazione del Tigray, determinano ben 9,4 milioni di persone in condizioni di fame estrema.

Riprendendo ancora da Oxfam Italia “L’emergenza che sta colpendo l’Etiopia settentrionale è una delle più gravi al mondo – conclude Pezzati – Il calo dei finanziamenti per la risposta umanitaria, compresa la sospensione dell’invio di aiuti alimentari per 6 mesi l’anno scorso, da parte di USAID e World Food Program, ha aggravato ulteriormente la situazione: l’appello delle Nazioni Unite per l’Etiopia nel 2023 è stato finanziato solo per il 34%, con 1,3 miliardi di dollari su un totale di 4 miliardi di dollari necessari. E sebbene gli aiuti abbiano ripreso adesso ad arrivare, la situazione resta disperata, soprattutto perché in Etiopia in questo momento ci sono quasi 1 milione di rifugiati e circa 4 milioni di sfollati interni allo stremo. Senza un cambio di passo nella risposta all'emergenza, tantissimi potrebbero essere investiti da una vera e propria carestia”.

Dopo due anni nei quali abbiamo inviato aiuti soprattutto per l’acquisto di farina per le famiglie più bisognose e per il sostentamento degli anziani “adottati” dai nostri soci e sostenitori, nel 2023 abbiamo
ripreso a supportare la frequenza scolastica dei bambini perché solo nel febbraio 2023, dopo tre lunghi anni, le scuole hanno riaperto. Inoltre abbiamo continuato a sostenere alcuni giovani fuggiti dalla guerra. In Italia abbiamo continuato la collaborazione con le scuole medie di Banchette, Fiano e Piverone per la conoscenza
dell’Etiopia e del Tigray. Abbiamo inoltre mantenuto il nostro impegno per la conoscenza del periodo storico del colonialismo italiano in Etiopia mediante eventi e mostre.
Nel prossimo viaggio in Adwa oltre a verificare le condizioni delle scuole e degli anziani sopravvissuti da noi seguiti si cercherà di aiutare nel ripristino delle condizioni più adeguate alla resa agricola del terreno del The Gobezie Goshu che, oltre a garantire la sussistenza di chi ci lavora, consente l’ampliamento della platea di bambini e anziani bisognosi di sostegno economico. Sarà cura dei nostri volontari accertare anche cosa è rimasto degli altri nostri progetti “La luce della musica ai ragazzi ciechi” e “La luce della conoscenza ai bambini poveri”.

Vogliamo ripristinare quanto distrutto e tornare a progettare un futuro di pace per tutti, specie per gli ultimi.

Siamo sempre più convinti che l’unico modo per evitare l’emigrazione forzata è aiutare le persone a vivere meglio nei loro Paesi senza rischiare i pericoli dell’attraversamento del deserto, i soprusi e le
violenze dei mercanti di uomini, la tragedia dei naufragi nel Mediterraneo, le difficoltà di inserimento in Europa per la mancanza di politiche di vera accoglienza.

Certi di continuare ad avervi al nostro fianco, invitiamo a sostenerci per mezzo di:
  • Conto corrente postale IT58E0760101000000086218104
  • Bonifico bancario Unicredit Banca – Ag. Di Ivrea IT45T0200830545000041118171
Intestati ad Associazione ODV “Il sogno di Tsige”
Ricordiamo che, a scelta del donatore, le erogazioni sono fiscalmente deducibili o detraibili.
PS: ai donatori del 2023, alleghiamo alla presente la dichiarazione a fini fiscali dell’avvenuta erogazione.
News del 02/01/2024

Le autorità del Tigray avvertono di una carestia imminente nel nord dell’Etiopia devastato dalla guerra.

Le autorità della regione del Tigray in Etiopia, devastata dalla guerra, hanno avvertito venerdì di un’imminente carestia legata alla siccità e agli effetti persistenti della devastante guerra durata due anni nel nord del paese.
NEWS WIRES: Getachew Reda, presidente dell’autorità regionale ad interim del Tigray, ha lanciato un allarme urgente, dichiarando che oltre il 91% della popolazione della regione è a rischio di fame e morte. In un appello disperato, Getachew ha richiesto assistenza sia al governo etiope sia alla comunità internazionale.  
In un messaggio pubblicato su X, precedentemente nota come Twitter, Getachew ha tracciato un parallelo inquietante tra l’attuale crisi e la devastante carestia etiope degli anni ’80, che causò la morte di circa un milione di persone. “Dalla firma dell’accordo di pace di Pretoria a novembre 2022, che ha concluso il conflitto tra i ribelli tigrini e le forze governative etiopi, migliaia di tigrini sono periti a causa della mancanza di cibo”, ha affermato Getachew.
La verifica indipendente della situazione nel nord dell’Etiopia è ostacolata dal limitato accesso dei media al Tigray, imposto dal governo federale. Nonostante ciò, Getachew ha rivelato che l’amministrazione provvisoria del Tigray ha dichiarato uno stato di emergenza catastrofica nelle aree sotto il suo controllo, pur disponendo di risorse limitate per affrontare la crisi.
Getachew ha esortato il governo etiope e la comunità internazionale, che hanno contribuito a porre fine al conflitto armato, a intervenire ora per prevenire una catastrofe umanitaria imminente. Ha evidenziato le conseguenze devastanti del conflitto, inclusa una crisi economica, lo sfollamento di massa, la distruzione delle infrastrutture sanitarie, la scarsità di piogge stagionali seguita da precipitazioni distruttive e le invasioni di locuste.
Ha inoltre sottolineato l’impatto negativo della sospensione temporanea degli aiuti all’inizio dell’anno da parte degli Stati Uniti e del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, che ha aggravato la situazione. Sebbene gli aiuti siano stati parzialmente ripristinati, la quantità di soccorsi che raggiunge i bisognosi rimane insufficiente rispetto alle necessità attuali.
L’agenzia di risposta umanitaria delle Nazioni Unite, OCHA, ha rilasciato una dichiarazione il 22 dicembre, avvertendo che la siccità sta peggiorando in diverse parti dell’Etiopia settentrionale, meridionale e sudorientale, e che la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente senza un aumento urgente degli aiuti. Secondo la rete globale dei sistemi di allarme rapido per la carestia, si prevede che la sicurezza alimentare nel Tigray peggiorerà nel periodo ottobre 2023-maggio 2024, con alcune popolazioni, in particolare quelle sfollate, che affronteranno una grave insicurezza alimentare.
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