ETIOPIA,
LA GUERRA IGNORATA
Conflitti
e crisi umanitaria nel Corno d’Africa
Cari
amici,
a
quasi due anni dall’inizio della guerra in corso in Etiopia, stanno
ancora aumentando gli elementi di tensione e la crisi ha ormai
assunto un’ampia e complessa dimensione, con una pluralità di
interessi e di attori interni ed esterni coinvolti, tra i quali
diverse nazioni del Corno d’Africa.
Questo
violento conflitto continua a mietere vittime in particolare nel
Tigray, regione situata nel nord dell’Etiopia, che vive in una
insostenibile situazione di assedio, di denutrizione e di totale
isolamento, senza poter comunicare con il resto del mondo né
accedere ai conti bancari e nella pressoché totale carenza di
medicine: nel silenzio, di fatto, vi si sta consumando un lento
genocidio nella totale indifferenza del mondo.
Per
far conoscere questa terribile realtà, l’Associazione Il Sogno di
Tsige, che da anni opera per dare sostegno alle popolazioni africane
e in particolare al Tigray, ha chiesto al Forum di promuovere
quest’incontro-dibattito, nel corso del quale ne verrano esposte le
cause profonde, la situazione attuale e le possibili prospettive.
Nella
prima parte della serata, Uoldelul
Chelati Dirar,
Professore Associato di Storia e Istituzioni dell'Africa presso
l’Università di Macerata, traccerà il quadro storico, politico e
sociale nel quale si svolge il conflitto.
Successivamente, Augusta
Castronovo,
Presidente del Sogno di Tsige, insieme ad Adriano
Ferrero,
membro del Direttivo dell’Associazione, presenterà il contesto
umanitario esistente in Tigray prima del conflitto, la situazione
attuale, l’aiuto che si cerca di inviare alla popolazione affamata
e quanto si intenderà fare per una ricostruzione appena la guerra
avrà termine.
L’incontro
si svolgerà in presenza presso il Polo universitario di Ivrea
Officina H, con possibilità di partecipare anche su piattaforma Zoom
(previa iscrizione obbligatoria) o di seguire in streaming sul canale
YouTube del Forum
(https://www.youtube.com/user/ForumDemocratico).
Vi
aspettiamo.

Giugno 2022
Crisi in Tigrai: dopo la guerra la fame Calano i raccolti e migliaia senza cibo
PAOLO
LAMBRUSCHI
Ospedali chiusi a Macallè per mancanza di medicine, bambini che muoiono in strada di fame. Sono le ultime notizie che filtrano dal Tigrai oscurato e raccontano una «catastrofe umanitaria ignorata», ma con pochi eguali nel pianeta a seguito della guerra civile scoppiata nel novembre 2020. E secondo Save the children la fame si estende anche in Etiopia orientale e sudorientale dove i tassi di malnutrizione sono aumentati vertiginosamente negli ultimi mesi a causa della siccità, del conflitto e degli sfollamenti. Secondo le stime, ne soffrono circa 185.000 bambini etiopi.
Se la tregua in Tigrai dichiarata dal governo centrale del Nobel per la pace 2019 Abiy Ahmed nel marzo scorso riesce a tenere, gli aiuti umanitari da Addis Abeba continuano ad arrivare a singhiozzo nella regione ribelle. Almeno due milioni sono gli sfollati per il conflitto e le agenzie umanitarie stimano di aver inviato aiuti per 800mila persone. Intanto, ribadiscono Fao e Programma alimentare mondia-le, la malnutrizione colpisce la maggioranza dei sette milioni di tigrini, considerati dipendenti all’assistenza umanitaria. A causa del conflitto le agenzie internazionali stimano che la produzione di cereali nella regione nord occidentale etiope sia calata del 60% con il conseguente abbattimento dei capi di bestiame per l’impossibilità di sfamarli,. Scenari di miseria estrema dai quali si uscirà, se verrà la pace, almeno tra cinque o sei anni e a patto che cessi anche la siccità e riprenda l’importazione del grano ucraino, il cui blocco ha causato l’aumento dei prezzi alimentari ufficialmente del 30% in tutta l’Etiopia. La situazione sanitaria resta drammatica anche nella regione dell’Afar, confinante con il Tigrai. dove lo scorso autunno è passata la controffensiva delle forze di difesa tigrine che per vendicare le distruzioni e le stragi di massa dai civili da parte dell’esercito federale degli alleati eritrei, afar e amhara hanno distrutto il 90% delle strutture
sanitarie e compiuto massacri.
Mancano ancora accordi di pace, anche se il governo federale etiope ha istituito un comitato per negoziare con il fronte popolare di liberazione del Tigrai ( Tplf) guidato dal vicepremier Demeke Mekonnen. Il Tplf ha riferito di essere pronto a inviare una delegazione per negoziare un accordo senza precondizioni a Nairobi con la mediazione del governo del Kenya. Uno dei temi più spinosi sarà il Tigrai occidentale, conteso dagli amhara – alleati di ferro dell’oromo Abiy – che lo hanno occupato e dove continuerebbero in operazioni di pulizia etnica e crimini contro l’umanità, come denunciato da un rapporto congiunto di Amnesty International e Human rights watch lo scorso 6 aprile.
Una pace con i tigrini scontenterebbe anche il dittatore eritreo Isaias Afewerki, alleato di Abiy, le cui truppe al confine si sono già scontrate le settimane scorse con le forze regionali del Tigrai. Il rapportp sui diritti umani in Eritrea presentato lo scorso 13 giugno all’Onu denuncia un peggioramento della situazione nell’ex colonia italiana, con reclutamenti di massa anche di minori in retate casa per casa per inviare a forza nuove reclute a combattere.
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ETIOPIA
Nella regione settentrionale, nonostante la tregua affluiscono ancora a singhiozzo i pochi aiuti alimentari «È una catastrofe umanitaria ignorata». La situazione sanitaria rimane drammatica anche nell’Afar
Da sapere
Un conflitto più profondo
La guerra del Tigrai è iniziata il 4 novembre 2020 in Etiopia.
Vede come schieramenti il Fronte popolare di liberazione del Tigrai e il governo federale etiope di Abiy Ahmed. Il conflitto è esploso per presunti attacchi delle milizie del Fronte tigrino contro caserme governative nel nord. Di fatto lo scontro è ben più profondo. Da marzo sembra reggere una tregua umanitaria che dovrebbe favorire le trattative
L’intero Paese paga le conseguenze dei combattimenti
90%
la quota delle strutture sanitarie devastate dalla guerra nelle regioni settentrionali dell’Etiopia
185.000
i bambini etiopi che soffrono di malnutrizione solo nella regione orientale e sudorientale
60% il crollo della produzione di cereali nella regione nord occidentale etiope
Inizio Marzo 2022 -
Secondo aggiornamento sul conflitto in Tigray
Un saluto a tutte e a tutti, soci e simpatizzanti
Eccoci al nostro aggiornamento sulla situazione in Tigray nella convinzione che il conflitto in Ucraina, la fuga di centinaia di migliaia di profughi in terra europea, le minacce di un’escalation anche di tipo nucleare, non debbano oscurare e far dimenticare le guerre in atto in altre parti del mondo, prima fra tutte quella che continua in Tigray, terra che ci vede operare in Adwa ormai da 17 anni.
Ci eravamo lasciati a fine gennaio con alcuni timidi segnali di apertura tra le parti in guerra:
il segretario dell’Onu, sentito il rappresentante dell’Unione Africana al termine della sua missione in Etiopia e Tigray, aveva affermato l’esistenza di “uno sforzo dimostrabile per raggiungere la pace”
molti oppositori oromo e tigrini erano stati liberati da parte del governo federale etiope
era stato aperto un ponte aereo, con due voli settimanali a Makallè, capitale del Tigray, per far giungere aiuti umanitari ad una popolazione stremata dalla fame e dalle malattie.
Purtroppo non ci sono stati significativi passi in direzione di una tregua che consenta di parlare di costruzione di un processo di pace in atto e l’attenzione internazionale, ora rivolta esclusivamente alla crisi ucraina, non consente di sperare che qualcosa possa cambiare nel breve, medio periodo.
Un saluto a tutte e a tutti nella speranza che anche il nuovo fronte di guerra apertosi in Europa trovi una composizione al più presto, salvaguardando la vita dei tanti bambini, donne e uomini coinvolti.
Per approfondire, ecco alcuni link.
https://www.agenzianova.com/news/etiopia-consiglio-onu-per-diritti-umani-nomina-ex-procuratrice-cpi-alla-guida-di-squadra-investigativa-per-crimini-tigre/
https://www.difesaonline.it/geopolitica/brevi-estero/etiopia-il-conflitto-e-la-catastrofe-umanitaria-dimenticata-0
https://www.africa-express.info/2022/02/20/stop-alla-cooperazione-militare-italia-etiopia-ma-gli-affari-continuano/
https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2022/02/15/etiopia-parlamento-approva-la-revoca-dello-emergenza/
https://www.ilpost.it/2022/02/13/droni-guerra-etiopia/
https://ilcaffegeopolitico.net/941629/la-guerra-in-etiopia-continua
https://www.rainews.it/articoli/2022/02/etiopia-allarme-dell-unicef-a-marzo-a-rischio-68-milioni-di-persone-per-siccit-fd0dff78-1d81-4428-9db0-378f17997a6c.html
https://www.analisidifesa.it/2022/02/lo-stallo-abissino-dopo-15-mesi-di-guerra/
https://www.rainews.it/articoli/2022/01/etiopia-4-6-milioni-di-persone-a-rischio-malnutrizione-45835cb5-54b3-4fce-9754-d69c050682cc.html